Il RHEMA per questo anno è “quelli della via”.
Noi dobbiamo essere identificati come “quelli della via”, proprio come è successo ai primi apostoli.
Tre obiettivi da raggiungere per essere identificati come “quelli della via”:
- La presenza di Dio
- L’unità tra di noi
- La trasformazione del carattere
(2 Re 22:1-7)
1 Giosia aveva otto anni quando iniziò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jedidah, figlia di Adaiah di Botskath. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno e camminò in tutta la via di Davide suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra. 3 Nell’anno diciottesimo del re Giosia, avvenne che il re mandò nella casa dell’Eterno Shafan, il segretario, figlio di Atsaliah, figlio di Meshullam, dicendo: 4 «Sali dal sommo sacerdote Hilkiah e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa dell’Eterno e che i portinai hanno raccolto dal popolo. 5 Lo si consegni nelle mani di coloro che fanno il lavoro, a cui è affidata la sorveglianza della casa dell’Eterno; e questi lo consegnino agli operai che sono nella casa dell’Eterno per riparare i guasti del tempio: 6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, e per comprare legname e pietre squadrate, necessarie per riparare il tempio. 7 Ma non si chieda loro alcun conto del denaro consegnato nelle loro mani, perché agiscono con fedeltà».
Il re Giosia è riuscito a demolire tutto ciò che teneva il popolo d’Israele lontano dalla presenza di Dio.
Il cuore del re Giosia aveva visione e generosità, queste sono caratteristiche di chi ha conosciuto Gesù.
Chi ha conosciuto Gesù non ha paura del futuro perché il Signore è con lui, non ha paura delle sfide, delle difficoltà, delle tempeste che potranno arrivare.
Giosia prestava attenzione al fatto che il tempio fosse riparato, nello stesso modo noi dobbiamo essere attenti perché la nostra casa spirituale sia riparata spiritualmente.
Com’è la tua casa, come sta spiritualmente?
Tante famiglie s’identificano come cristiani, ma sono disinteressati alla loro vita spirituale.
Giosia investiva sulla visione spirituale.
(2 re 22:8-13)
8 Allora il sommo sacerdote Hilkiah disse a Shafan, il segretario: «Ho trovato nella casa dell’Eterno il libro della legge». Hilkiah diede quindi il libro a Shafan, che lo lesse. 9 Così Shafan, il segretario, andò dal re a riferire la cosa, dicendo: «I tuoi servi hanno raccolto il denaro trovato nel tempio e l’hanno consegnato nelle mani di coloro che fanno il lavoro, a cui è affidata la sorveglianza della casa dell’Eterno». 10 Inoltre Shafan, il segretario, riferì al re: «Il sacerdote Hilkiah mi ha dato un libro». E Shafan lo lesse alla presenza del re. 11 Or avvenne che, quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti. 12 Poi il re ordinò al sacerdote Hilkiah, ad Ahikam figlio di Shafan, ad Akbor figlio di Mikaiah, a Shafan il segretario e ad Asaiah servo del re: 13 «Andate a consultare l’Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro che è stato trovato; poiché grande è l’ira dell’Eterno che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro e non hanno agito in conformità a tutto ciò che è scritto per noi».
La Parola di Dio ci fa mettere in discussione; Giosia restaura la Presenza di Dio.
L’ubbidienza alla Parola stabilisce la Presenza di Dio.
(2 Re 23:1-17)
1 Allora il re mandò a far radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2 Il re salì quindi alla casa dell’Eterno, e con lui salirono tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo dal più piccolo al più grande; ed egli lesse alla loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa dell’Eterno. 3 Poi il re, stando in piedi sul palco, stabilì un patto davanti all’Eterno, impegnandosi a seguire l’Eterno e a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e i suoi statuti con tutto il cuore e con tutta l’anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì al patto.4 Il re comandò quindi al sommo sacerdote Hilkiah, ai sacerdoti del secondo ordine e ai portinai di portare fuori dal tempio dell’Eterno tutti gli oggetti che erano stati fatti per Baal, per Ascerah e per tutto l’esercito del cielo; poi li bruciò fuori di Gerusalemme nei campi del Kidron e portò le loro ceneri a Bethel. 5 Inoltre soppresse i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano stabilito per bruciare incenso negli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli che bruciavano incenso a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l’esercito del cielo. 6 Fece portare l’Ascerah dalla casa dell’Eterno fuori di Gerusalemme al torrente Kidron; la bruciò presso il torrente Kidron, la ridusse in cenere e fece gettare le sue ceneri sui sepolcri della gente del popolo. 7 Demolì anche le case degli uomini che si davano alla prostituzione sacra che si trovavano nella casa dell’Eterno, dove le donne tessevano tende per Ascerah. 8 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda e profanò gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano bruciato incenso, da Gheba fino Beer-Sceba. Abbattè pure gli alti luoghi delle porte, che erano all’ingresso della porta di Giosuè governatore della città, e che erano a sinistra di chi entra nella porta della città. 9 Tuttavia i sacerdoti degli alti luoghi non salirono all’altare dell’Eterno a Gerusalemme, ma mangiarono pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 10 Inoltre egli profanò Tofeth, che si trova nella valle dei figli di Hinnom, affinché nessuno facesse più passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Molek. 11 Poi egli rimosse i cavalli che i re di Giuda avevano consacrato al sole all’ingresso della casa dell’Eterno, vicino alla camera dell’eunuco Nethan-Melek, che era nel cortile; e diede alle fiamme i carri del sole. 12 Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Achaz e che i re di Giuda avevano fatto, e gli altari che Manasse aveva fatto nei due cortili della casa dell’Eterno, e li fece a pezzi e gettò la loro polvere nel torrente Kidron. 13 Il re profanò pure gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della corruzione, che Salomone re d’Israele aveva costruito per Ashtoreth, l’abominazione dei Sidoni, per Kemosh, l’abominazione di Moab e per Milkom, l’abominazione dei figli di Ammon. 14 Egli fece a pezzi anche le colonne sacre, abbattè gli Ascerim e riempì i loro posti di ossa umane. 15 Abbattè pure l’altare che era a Bethel e l’alto luogo fatto da Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele: bruciò l’alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l’Ascerah. 16 Come Giosia si voltava, vide i sepolcri che erano là sul monte; allora egli mandò a prelevare le ossa dai sepolcri e le bruciò sull’altare, contaminandolo, secondo la parola dell’Eterno pronunciata dall’uomo di DIO, che aveva annunciato queste cose. 17 Poi disse: «Che monumento è quello che vedo?». La gente della città gli rispose: «È il sepolcro dell’uomo di DIO che venne da Giuda e che proclamò contro l’altare di Bethel queste cose che tu hai fatto».
Giosia fa leggere la Parola di Dio a tutti.
Conoscere la Parola di Dio ci porta ad essere liberi. Quando nel tuo cuore non c’è più il desiderio di cambiare per piacere a Cristo e neanche quello di servirLo, vuol dire che hai abbandonato la lettura e la meditazione della Bibbia.
Giosia fa abbattere tutto tranne l’ultimo monumento.
Cosa significa questo? Ciò che Dio ha iniziato nella tua vita lo porterà a compimento. Anche se passa tanto tempo dalla promessa, ciò che Dio ha detto lo farà! Nessun uomo potrà impedire la volontà di Dio nella tua vita. L’unico che può impedire la volontà di Dio sei tu!
Dio demolisce tutti quelli che non sono fedeli, la fedeltà non è negoziabile. La capacità si acquisisce, ma la fedeltà no.
Il popolo d’Israele aveva iniziato ad adorare altri idoli, non credeva più nella benedizione di Dio.
Iniziò a credere che per raggiungere la prosperità sarebbe dovuto scendere a compromessi, se necessario a peccare, uscendo dalla volontà di Dio.
Quando smetti di credere che Dio ti può benedire stai edificando Ascerah (dea della prosperità).
Il culto on-line non è vera adorazione, è uno strumento utile per chi è realmente impossibilitato a frequentare in presenza, non per chi non vuole partecipare.
Secondo un’usanza diabolica, si facevano passare i figli tra il fuoco, in onore di Molek.
Dobbiamo stare attenti anche noi a non sacrificare i nostri figli, in che modo? Quando seminiamo nelle loro menti dubbi sul Signore.
Abbiamo una responsabilità come genitori, dobbiamo stare attenti a non seminare mancanza di fede, o maldicenza, perché questo porterà a mettere dubbi nei tuoi figli.
(1 Samuele 15:22) Samuele disse: «Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni
Non dobbiamo riporre maggiore aspettative nelle persone piuttosto che in Dio, il Signore deve stare sempre al primo posto nella nostra vita.
Non dobbiamo essere legati e bloccati dagli errori del passato, perché quello che abbiamo davanti a noi è sempre meglio di quello che abbiamo vissuto prima.
Quello che dobbiamo ricordare sono le profezie, le promesse che Dio ci ha fatto.