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Giovanni 3:16-17
16 Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Noi facciamo parte del Corpo di Cristo, e in quanto tali, dobbiamo fare la nostra parte all’interno di questo corpo. Dio vede quello che facciamo e il contributo che diamo per il Suo Regno, e quando noi ci prenderemo cura del Regno di Dio, Dio si prenderà cura del nostro regno.
C’era un uomo che sentì il peso nel suo cuore di ricostruire le mura di Gerusalemme.
Nehemia 2:1-10
1 Nel mese di Nisan, l’anno ventesimo del re Artaserse, come il vino era portato davanti a lui, io presi il vino e lo porsi al re. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza.
2 Perciò il re mi disse: «Perché hai l’aspetto triste, anche se non sei malato? Non può esser altro che un’afflizione del cuore». Allora fui preso da una grandissima paura
3 e dissi al re: «Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio volto non essere triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è distrutta e le sue porte sono consumate dal fuoco?». 4 Il re mi disse: «Che cosa domandi?». Allora io pregai il DIO del cielo 5 e poi risposi al re: «Se questo piace al re e il tuo servo ha trovato favore agli occhi tuoi, lasciami andare in Giudea, nella città dei sepolcri dei miei padri, perché possa ricostruirla».
6 Il re mi disse (la regina stava seduta al suo fianco): «Quanto durerà il viaggio e quando ritornerai?». Così piacque al re di lasciarmi andare, e io gli indicai un termine di tempo. 7 Poi dissi al re: «Se così piace al re, mi si diano delle lettere per i governatori della regione oltre il Fiume affinché mi diano il lasciapassare finché sia giunto in Giuda, 8 e una lettera per Asaf, sorvegliante della foresta del re, affinché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella annessa al tempio, per le mura della città e per la casa in cui andrò ad abitare». Il re mi diede le lettere, perché la mano benefica del mio DIO era su di me.
9 Giunsi così presso i governatori della regione oltre il Fiume e diedi loro le lettere del re. Con me il re aveva pure mandato una scorta di capi dell’esercito e di cavalieri. 10 Quando però Sanballat, lo Horonita, e Tobiah, il servo Ammonita, vennero a saperlo, furono grandemente turbati, perché era giunto un uomo che cercava il bene dei figli d’Israele.
Dio pianificò qualcosa nella vita di Nehemia affinchè lui potesse fare ciò che aveva nel cuore.
Dio spesso mette nel nostro cuore i Suoi propositi e noi sentiamo una spinta irrefrenabile di fare ciò che Dio ha preparato per noi.
Potremo sentire la spinta di ricostruire la nostra famiglia, la nostra vita, la nostra città… questo è possibile solo se ci crediamo, sapendo che Dio è potente da farlo.
Noi possiamo essere tanti Nehemia per il posto in cui siamo!!!
Marco 12:30-31
“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Questo è il primo comandamento.
31 E il secondo è simile a questo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi».
Matteo 9:35-38
35 E Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra
il popolo.
36 Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.
37 Allora egli disse ai suoi discepoli: «La mèsse è veramente grande, ma
gli operai sono pochi. 38 Pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse».
La tua forza serve a Dio per usarsi di te e portare più persone possibili alla salvezza.
Noi abbiamo la chiamata alla riconciliazione, ossia ricongiungere l’uomo a Cristo.
Oggi infatti gli uomini attribuiscono tutti i mali di questo mondo a Dio. Per questo motivo hanno bisogno di “far pace” con Lui. Ecco a cosa serve la riconciliazione: riportare l’uomo a Dio.
Efesini 4:1-3
1 Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati,
2 con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, opportandovi gli uni gli altri nell’amore,
3 studiandovi di conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace.
Umiltà e mansuetudine sono le qualità giuste per servire Dio.
Queste sono le persone che Dio cerca per fare cose grandi. Forse noi oggi non comprendiamo i Suoi piani, ma Lui ci chiama a fidarci,
anche se non riusciamo a vedere tutto il percorso che faremo.
Riusciremo a sviluppare mansuetudine quando consapevolizzeremo che Dio ha tutto sotto controllo.
Questo ci porterà pazienza e ci insegnerà ad aspettare i Suoi tempi, sapendo che il tempo è di Dio e non viceversa.
Smettiamola di aspettare potenti manifestazioni di Dio per avere conferma della Sua volontà; la più grande manifestazione di Dio…siamo noi e la nostra testimonianza!3