“L’atleta di Cristo” Past. Sandro Lauricelli

Ascolta la registrazione audio


 

Il motivo per cui l’apostolo Paolo ci paragona a delle figure è che ci vuole insegnare tre cose molto importanti: la dedizione del soldato, la diligenza dell’agricoltore e la disciplina dell’atleta. Questi tre aspetti bisogna averli nella nostra vita non soltanto come cristiani ma in quanto esseri umani, infatti sono necessari per affrontare la vita. È bello vedere che tutti i servi del Signore usavano per parlare degli esempi della loro vita quotidiana e della loro cultura, per esempio la cultura ebraica veniva sempre paragonata all’esercito e alla guerra. Nel Nuovo Testamento l’apostolo Paolo, invece, scrive in un momento storico in cui si riferisce alla cultura greca e quindi il cristiano viene paragonato ad un’atleta. Lo sport era nel DNA dei greci, infatti le olimpiadi nascono in Grecia. Come esempio di atleta nell’ Antico Testamento parliamo di Davide. 1SAMUELE 16:18 18Allora uno dei giovani prese a dire: «Ho visto un figlio di Isai, il Betlemmita, che sa suonare; è un uomo forte, valoroso, un guerriero, parla bene, è di bell’aspetto e il Signore è con lui». Davide rappresenta qui sia il soldato che l’atleta. 1CORINZI 9:24-27 24Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. 25Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. 26Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; 27anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato. L’apostolo qui descrive un’atleta equilibrato. La visione che il Signore ha di noi è che noi dobbiamo vincere, Dio ci ha creati per la vittoria, nelle situazione ma anche dentro noi stessi. Qui l’apostolo Paolo mette insieme vittoria, autocontrollo e disciplina, quindi parla di una mentalità vincente lasciando fuori l’orgoglio. Il fatto che tu hai subíto una sconfitta non ti squalifica come atleta ma deve stimolarti ad allenarti di più e a vincere. Questo mondo ti porterà sempre a dire che sei un perdente e devi lottare contro questo spirito di sconfitta.

Nella vita di un’atleta ci sono tre cose importanti:

1. Spirito di collaborazione; 1TIMOTEO 4:6-8 6Esponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon servitore di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e della buona dottrina che hai imparata. 7Ma rifiuta le favole profane e da vecchie; esèrcitati invece alla pietà, 8perché l’esercizio fisico è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile a ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura. Un’atleta di Cristo ha una mentalità vincente ed ha il desiderio di incoraggiare gli altri, spingere le persone alla vittoria. Gesù dovunque andava cercava una qualità di una persona e spingeva su quella, non si soffermava sui difetti. Quando ci relazioniamo con gli altri dobbiamo cercare le qualità e non guardare ai difetti per quanto questi siano presenti, infatti le qualità che troverai saranno sempre inferiori ai difetti, e questo vale per tutti. Bisogna pensare a qual è il meglio nelle persone che ci circondano. Se tu vuoi avere amici devi mostrarti amico. Analizzare i difetti degli altri ci porterà a stare da soli, otterremo solo la solitudine quando invece potevamo puntare sulle qualità e incoraggiarci a vicenda.

2. Spirito di fiducia; 2TIMOTEO 2:5 Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole. E’ importante rispettare te stesso e il Signore. EBREI 12:1-2 1Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Quando realizzi la fiducia in Cristo, anche se per adesso nella gara sei ultimo tu sai che il Signore è con te. Questo spirito di fiducia non ti deve lasciare mai e non può dipendere dal risultato. Dobbiamo amare il Signore perchè Lui è il Signore. La Bibbia dice che anche se noi siamo infedeli Lui resterà fedele. Anche nella sconfitta dobbiamo rimanere fedeli. Lo Spirito di fiducia ti porterà sempre a dare il 100%, tu devi amare il Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.

3. Spirito di perseveranza; GALATI 5:7-10 7Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità? 8Una tale persuasione non viene da colui che vi chiama. 9Un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta. 10Riguardo a voi, io ho questa fiducia nel Signore, che non la penserete diversamente; ma colui che vi turba ne subirà la condanna, chiunque egli sia. La perseveranza è importante, non chi inizia ma chi finisce. E’ molto più importante arrivare alla fine che correre veloce. FILIPPESI 3:13-15 13Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù. 15Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. L’apostolo Paolo ci dice di andare sempre avanti e non farci fermare da nessuno.

L’ultimo aspetto è accettare la fine della tua cariera. 2TIMOTEO 4:7 7Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. L’importante non è quando finisci la corsa, ma come ci sei arrivato. E noi ci vogliamo arrivare combattendo la buona battaglia, finendo la corsa e conservando la fede. Queste sono tre caratteristiche che il Signore ha messo nel nostro cuore. Dio è fedele e buono.