“Nessuno vuole essere Iario” Marco Esposito

Nella Parola di Dio troviamo circa 28 volte l’espressione “di generazione in generazione”. Nessuno infatti può impedire che ogni generazione cresca nella contemporaneità che l’avvolge.

La sociologia asserisce “I Figli assomigliano più ai loro tempi che ai loro padri”!

C’è sempre un lascito che ogni generazione dà a quella successiva, quindi dobbiamo pensare che ogni generazione sia un mix tra la propria provenienza e il contesto in cui si sviluppa.

Oggi, però, assistiamo ad un evidente diminuzione in termini di impatto che la generazione più vecchia ha sulla nuova. Le nuove generazioni tendono sempre meno a essere influenzate da quelle precedenti.

E’ possibile fare un parallelismo con le generazioni di cristiani?

La nostra generazione è ovviamente inserita nell’attuale contesto sociale. Quando parliamo di Dio , ci rivolgiamo a persone che appartengo a questi tempi; per cui, quando verranno in chiesa, porteranno con loro una mentalità, dei problemi e delle sfide figli dei modi di fare e di vivere di questa società…

Analizziamo tre storie nella Bibbia: Giuseppe, Mardocheo e Iario…

Genesi 39:1 Giuseppe fu portato in Egitto; e Potifar, ufficiale del faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo comprò da quegli Ismaeliti che ce l’avevano condotto. 2 Il SIGNORE era con Giuseppe: a lui riusciva bene ogni cosa e stava in casa del suo padrone egiziano. 3 Il suo padrone vide che il SIGNORE era con lui e che il SIGNORE gli faceva prosperare nelle mani tutto ciò che intraprendeva. 4 Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e si occupava del servizio personale di Potifar, il quale lo fece maggiordomo della sua casa e gli affidò l’amministrazione di tutto quello che possedeva. 5 Dal momento che lo ebbe fatto maggiordomo della sua casa e gli ebbe affidato tutto quello che possedeva, il SIGNORE benedisse la casa dell’Egiziano per amore di Giuseppe; la benedizione del SIGNORE si posò su tutto ciò che egli possedeva, in casa e in campagna. 6 Potifar lasciò tutto quello che aveva nelle mani di Giuseppe; non occupava più di nulla, tranne del cibo che mangiava. Giuseppe era avvenente e di bell’aspetto.

Dio dovette far crescere Giuseppe in maturità nelle varie aeree, per cui inizia a ritrovarsi in varie difficoltà: viene gettato in una cisterna dai fratelli; fu venduto agli Ismaeliti; si ritrova in Egitto come schiavo…Ma in tutte queste cose non smarrisce gli insegnamenti del suo DIO e Dio lo benedice…

Genesi 39:20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nellaprigione, nel luogo dove si tenevano chiusi i carcerati del re. Egli era dunque là in quella prigione. 21 E il SIGNORE fu con Giuseppe, gli mostrò il suo favore e gli fece trovare grazia agli occhi del governatore della prigione. 22 Così il governatore della prigione affidò alla sorveglianza di Giuseppe tutti i detenuti che erano nel carcere; e nulla si faceva senza di lui. 23 Il governatore della prigione non rivedeva niente di quello che era affidato a lui, perché il SIGNORE era con lui, e il SIGNORE faceva prosperare tutto quello che egli intraprendeva.

Genesi 40:9 Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse: «Nel mio sogno, mi stava davanti una vite; 10 in quella vite c’erano tre tralci; mi pareva che essa germogliasse, poi fiorisse, e desse infine dei grappoli d’uva matura. 11 Io avevo in mano la coppa del faraone; presi l’uva, la spremetti nella coppa del faraone diedi la coppa in mano al faraone». 12 Giuseppe gli disse: «Questa è l’interpretazione del sogno: i tre tralci sono tre giorni; 13 fra tre giorni il faraone ti farà rialzare il capo, ti ristabilirà nel tuo incarico e tu darai in mano al faraone la sua coppa, come facevi prima, quando eri suo coppiere. 14 Ma ricòrdati di me, quando sarai felice, e sii buono verso di me, ti prego; parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa, 15 perché io fui portato via di nascosto dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla per essere messo in questo sotterraneo».

Benchè Giuseppe prosperasse in ogni impresa, chi beneficiava del suo lavoro erano sempre gli altri. Egli infatti continuava ad essere uno schiavo e non sempre riceveva gratificazione per il suo operato.

Genesi 39:14 chiamò la gente di casa sua e disse: «Vedete, ci ha portato un Ebreo perché questi si prendesse gioco di noi; egli è venuto da me per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce.

Genesi 40:23 Il gran coppiere però non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.

In tutto questo tempo Giuseppe rimase figlio di Suo Padre. Abitò con gli Egiziani, ma non si comportò come loro. Abitò con i suoi fratelli, ma non ebbe i loro stessi comportamenti…

Ester 4:10 Allora Ester ordinò ad Atac di andare da Mardocheo e di dirgli: 11 «Tutti i servitori del re e il popolo delle sue provincie sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro; nel qual caso, ha salva la vita. E io sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». 12 Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo. 13 E Mardocheo fece dare a Ester questa risposta: «Non metterti in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. 14 Infatti se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei diventata regina appunto per un tempo come questo?» 15 Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: 16 «Va, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anchìio con le mie ancelle digiunerò allo stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se io debbo perire, che io perisca!» 17 Mardocheo se ne andò, e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato.

Vediamo due generazioni che dialogano tra loro e che si scambiano di ruolo, ma continuano a collaborare. Infatti non è più Ester ad abitare nella casa di Mardocheo, ma è Mardocheo ad abitare nella Casa di Ester perchè lei è diventata la sua regina. Mardocheo le aveva insegnato tutto quello che c’era da sapere sul suo popolo e sul suo Dio; ha cresciuto Ester per farla diventare più grande lui…

Matteo 9:18-26 La donna dal flusso di sangue; la figlia di Iairo 18 Mentre egli diceva loro queste cose, uno dei capi della sinagoga si avvicinò e si inchinò davanti a lui, dicendo: «Mia figlia è morta proprio ora, ma vieni, metti la mano su di lei ed ella vivrà». 19 E Gesù, alzatosi, lo seguì insieme ai suoi discepoli. 20 Ed ecco una donna, affetta da un flusso di sangue già da dodici anni, gli si accostò di dietro e toccò il lembo della sua veste. 21 Perché diceva fra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare la sua veste, sarò guarita». 22 Gesù, voltatosi e vedutala, le disse: «Fatti animo, figliola; la tua fede ti ha guarita». Da quell’ora la donna fu guarita. 23 Quando Gesù arrivò in casa del capo della sinagoga e vide i sonatori di flauto e la folla che faceva strepito, 24 disse loro: «Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme». Ed essi lo deridevano. 25 Poi, quando la folla fu messa fuori, egli entrò, prese la fanciulla per la mano ed ella si alzò. 26 La fama di ciò si divulgò per tutto quel paese.

Iario era il Capo della Sinagoga. Sua figlia stava morendo e si rivolse a Gesù. Intanto che Gesù si dirigeva verso la ragazzina, fu trattenuto dalla donna dal flusso di sangue, oltre che dalla folla che lo stringeva continuamente. Tutti ricordano il miracolo fatto alla donna dal flusso di sangue, ma non tutti notano l’umiltà e la pazienza di Iario: un padre che stava perdendo la figlia e che riconosceva in Gesù la sua ultima speranza…e tuttavia aspettò in silenzio. La sua fede permise due miracoli e il diffondersi della fama di Gesù.

Cosa ci insegnano queste tre storie e cosa hanno in comune?

Genesi 50:24 Giuseppe disse ai suoi fratelli: «Io sto per morire, ma Dio per certo vi visiterà e vi farà salire, da questo paese, nel paese che promise con giuramento ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe» 25 Giuseppe fece giurare i figli d’Israele, dicendo: «Dio per certo vi visiterà; allora portate via da qui le mie ossa».

Esodo 13:19 Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe; perché questi aveva espressamente fatto giurare ai figli d’Israele, dicendo: «Dio certamente vi visiterà; allora, porterete con voi le mie ossa da qui».

Mosè vide la terra promessa ma non vi entrò. Giuseppe non vide la terra promessa ma vi entrò

Mardocheo Lavorò per il suo popolo e nello stesso tempo si prese cura di sua cugina che poi divenne più grande di lui, e per questo DIO lo benedisse…

Ester 10:3 Il Giudeo Mardocheo infatti era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; cercò il bene del suo popolo e parlò per la pace di tutta la sua razza.

Iario, Capo di Sinagoga, non pensò alla sua posizione, ma a sua figlia… Chiamando Gesù diede la possibilità alla Donna di toccare Gesù durante il Suo spostarsi dalla Riva alla sua casa. Non salvò 12 tribù, ma una bimba di 12 anni e una donna che soffriva da 12 anni. Iario non si intromise quando Gesù si fermò a parlare con lei e non si arrabbiò quando gli vennero a dire di non importunare il Maestro perché sua figlia era già morta, ma fu esaudito e per questo la Bibbia per più di 2000 anni ancora menziona il suo nome onorandolo e grazie a lui l’evangelo fu annunciato in maniera potente, nonostante avesse fatto meno di Giuseppe e Mardocheo.

Questi tre personaggi sono l’antitesi di quello che i nostri tempi insegnano: tre esempi di persone che non furono concentrati su di loro, ma su gli altri. Non vissero la lora realtà in termini di perfomance o di risultati. Non badarono a quello che era il loro ruolo nella storia, ma solo a fare la loro parte, non pensando a quello che poteva e doveva essere la loro ricompensa.

“I Figli assomigliano più ai loro tempi che ai loro padri”, ma i Cristiani assomigliano al PADRE in ogni tempo…