“One more time” Past. Sandro Lauricelli

Aggeo 2:1-23

1 Nel settimo mese, il ventunesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo, dicendo: 2 «Parla ora a Zorobabel, figlio di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosué, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e al resto del popolo, dicendo: 3 “Chi è rimasto fra voi che ha visto questo tempio nella sua precedente gloria? E come la vedete ora? A confronto di quella, non è questa un nulla ai vostri occhi? 4 E ora sii forte, Zorobabel”, dice l’Eterno, “sii forte, Giosuè, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote; sii forte, o popolo tutto del paese”, dice l’Eterno, “e mettetevi al lavoro, perché io sono con voi”, dice l’Eterno degli eserciti, 5 “secondo la parola del patto che stabilii con voi quando usciste dall’Egitto, così il mio Spirito dimora in mezzo a voi. Non temete”. 6 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti: “Ancora una volta, tra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e la terra asciutta; 7 farò tremare tutte le nazioni; il desiderio di tutte le nazioni verrà e io riempirò questo tempio di gloria”, dice l’Eterno degli eserciti. 8 “Mio è l’argento e mio è l’oro”, dice l’Eterno degli eserciti. 9 “La gloria di quest’ultimo tempio sarà più grande di quella del precedente”, dice l’Eterno degli eserciti; “e in questo luogo io darò la pace”», dice l’Eterno degli eserciti.

 Aggeo era uno dei primi profeti dopo il ritorno del popolo d’Israele dall’esilio dalla Babilonia. La Sua grande responsabilità era quella di incoraggiare il popolo di Israele a tornare, a riedificarsi e a spingere per compiere quello che era l’opera di Dio.

Dopo tanti anni di esilio, però, uno degli effetti che subisce il popolo d’Israele è l’incredulità. Il popolo non credeva più che Dio potesse fare ancora una volta un’opera potente, perché, dopo tanti anni, si erano arresi   e   questo   generò   una   fortezza   mentale. Aggeo sente questa responsabilità che deve parlare al governatore Zorobabel, a Giosuè il sacerdote, e a tutto il popolo, affermando che l’opera nuova che sta per fare il Signore è più gloriosa di quella passata.

Nella nostra vita abbiamo bisogno di queste parole profetiche, perché l’uomo tende sempre a pensare che quello che era prima era meglio di quello che è oggi. Così anche il popolo d’Israele tendeva a pensare che il passato era migliore del presente.

Dunque, Il profeta si ritrova ad intervenire in un modo potete, usando parole potenti, iniziando dal governatore, al sacerdote e poi al popolo, incoraggiandolo di lavorare, di non guardare i limiti o le circostanze, di non ricordare ciò che è stato, ma assicurava con certezza che ciò che il Signore inizia per il nostro futuro è più glorioso del nostro passato.

Aggeo significa sacrificio vivente. Quello che ci permette di vedere il futuro meglio del passato è essere in Cristo Gesù.

Chi è in Cristo non vede che gli altri vivono meglio di noi o hanno più di noi, ma vede che la propria vita è migliore di prima. Vedere che gli altri si trovano in situazioni migliori della nostra non è fede, ma è spirito di incredulità.

Se nel luogo in cui ti trovi confessi che la tua esperienza spirituale attuale è peggiore della tua precedente esperienza spirituale o che la tua condizione economia o familiare o qualsiasi situazione, pensi che quella passata sia meglio di quella presente, è la conferma che non è la direzione giusta. La direzione giusta è la direzione del sacrificio.

Romani 12:1-2

1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. 2 E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.

Ci sono due elementi: la meta e la crescita.

All’inizio farai la buona volontà, poi l’accettevole e poi la perfetta. Per arrivare alla perfetta volontà di Dio bisogna fare dei sacrifici e rinunciare a qualsiasi compromesso, legami e peccato, riconoscendo che  Chi  è  con  te  è  più  forte  di  quello  che  c’è  nel  mondo. La forza che viene dal sacrificio vivente che è la tua vita, la vita che sacrifichi al Signore. La forza è sacrificare al Signore le scelte che rimangono allineate alla volontà di Dio.

Aggeo deve spingere il popolo a lavorare per Dio, perché venivano da un contesto di esilio in Babilonia, Diversamente da Zorobabel, il cui nome significa” nato in Babilonia” e figlio di Shealtiel che, a sua volta significa, “ho chiesto a Dio, all’Altissimo, il potente e il forte”. Quindi Zorobabel aveva un padre che aveva sperimentato che Dio era l’Altissimo, e dentro di Lui era già radicato quello che il padre gli aveva insegnato.

Aggeo 1:2 Così parla il SIGNORE degli eserciti: «Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo in cui si deve ricostruire la casa del SIGNORE”».

La cosa più forte dello spirito di questo mondo è la razionalità.

Ma quando si cade nella razionalità, si tende a posticipare il tempo.

E’ oggi il giorno in cui ti devi consacrare e dare la tua vita al Signore come sacrificio vivente e confessare che di servirlo nel posto in cui Lui ti ha messo, e di ricostruire la casa del Signore.

Come si alimenta una vita sacrificale?

La vita sacrificale è il risultato della tua scelta di fede, in modo intenzionale.

Questa è la visione dei credenti, di quelli che sono in Cristo e sono una nuova creatura. Non siamo più in Babilonia.    Bisogna lavorare per il Signore. Quello che il Signore ha messo nel tuo cuore lo devi fare. La Bibbia afferma che; Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutta la tua forza.

Salmo 34:1

Benedirò l’eterno in ogni tempo, la sua lode sarà sulla mia bocca.

Salmo 66:4

Tutta la terra ti adorerà e canterà a te, canterà le lodi del tuo nome

Quando noi lodiamo il Signore, lo adoriamo, e confessiamo che Lui è il Signore, questo spirito di sacrificio aumenta.

Ebrei 13:15

Per mezzo di lui, dunque, offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.

Salmo 103:1-2

Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici.

2 Corinzi 10:15

15 Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura,

Il Signore ci invita ad avere fede e a confessare quello che Lui vuole per la nostra vita, e non quello che vuole la nostra mente.

Confessa che il futuro che il Signore ha preparato per te per la tua famiglia, per i tuoi figli, per la tua chiamata è più glorioso del passato. E anche se c’è morte o distruzione nel tuo presente, sottometti i tuoi pensieri al Signore e confessa con fede che: La tua prossima stagione sarà più gloriosa di quella precedente.

Ebrei 6,10-20

10 Dio infatti non è ingiusto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi. 11 Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, 12 e perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la fede e la perseveranza divengono eredi delle promesse.

13 Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso, 14 dicendo: Ti benedirò e ti moltiplicherò molto. 15 Così, avendo perseverato, Abramo conseguì la promessa.