Ci sono momenti in cui noi dobbiamo affrontare battaglie ed è importante avere Dio dalla nostra parte. Dopo che il popolo d’Israele è uscito dall’Egitto, vaga nel deserto per 40 anni, poi riesce a passare il Giordano e finalmente arriva nel territorio della terra promessa. Qui il popolo si trova ad affrontare una nuova sfida.
GIOSUE’ 3:5 5Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, poiché domani il Signore farà meraviglie in mezzo a voi». Dopo aver passato il fiume Giordano Giosuè ha un incontro con un angelo che gli dice che il territorio su cui stanno camminando è santo e quindi anche loro devono santificarsi. Santificarsi vuol dire vivere una vita in cui tu sai che i princìpi della Parola di Dio sono più importanti di qualsiasi cosa, vivere una vita dove tu ti accordi con ciò che la Parola dice e non con i tuoi pensieri, con il tuo orgoglio o con il tuo passato, ma rimani fedele al Signore.
GIOSUE’ 6:1-20 1 Gerico era ben chiusa e barricata per paura dei figli d’Israele; nessuno ne usciva e nessuno vi entrava. 2E il SIGNORE disse a Giosuè: «Vedi, io do in tua mano Gerico, il suo re, i suoi prodi guerrieri. 3Voi tutti dunque, uomini di guerra, marciate intorno alla città, facendone il giro una volta. Così farai per sei giorni; 4e sette sacerdoti porteranno davanti all’arca sette trombe squillanti; il settimo giorno farete il giro della città sette volte, e i sacerdoti suoneranno le trombe. 5E avverrà che, quand’essi suoneranno a distesa il corno squillante e voi udrete il suono delle trombe, tutto il popolo lancerà un gran grido, e le mura della città crolleranno, e il popolo salirà, ciascuno diritto davanti a sé». 6Allora Giosuè, figlio di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: «Prendete l’arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe squillanti davanti all’arca del SIGNORE». 7Poi disse al popolo: «Andate, girate intorno alla città, e l’avanguardia preceda l’arca del SIGNORE». 8Quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti al SIGNORE si misero in marcia suonando le trombe; e l’arca del patto del SIGNORE li seguiva. 9L’avanguardia marciava davanti ai sacerdoti che suonavano le trombe, e la retroguardia seguiva l’arca; durante la marcia, i sacerdoti suonavano le trombe. 10Giosuè aveva dato al popolo quest’ordine: «Non gridate, fate che non si oda neppure la vostra voce e non vi esca parola di bocca, fino al giorno che io vi dirò: “Gridate!” Allora griderete». 11Così fece fare all’arca del SIGNORE il giro della città una volta; poi rientrarono nell’accampamento, e vi passarono la notte. 12Giosuè si alzò la mattina presto, e i sacerdoti presero l’arca del SIGNORE. 13I sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’arca del SIGNORE avanzavano, suonando le trombe durante la marcia. L’avanguardia li precedeva; la retroguardia seguiva l’arca del SIGNORE; e durante la marcia, i sacerdoti suonavano le trombe. 14 Il secondo giorno girarono intorno alla città una volta, e poi tornarono all’accampamento. Così fecero per sei giorni. 15Il settimo giorno si alzarono la mattina allo spuntar dell’alba e fecero sette volte il giro della città in quella stessa maniera; soltanto in quel giorno fecero il giro della città sette volte. 16La settima volta, come i sacerdoti suonarono le trombe, Giosuè disse al popolo: «Gridate! perché il SIGNORE vi ha dato la città.E la città con tutto quel che contiene sarà consacrata al SIGNORE per essere voto di interdetto; soltanto Raab, la prostituta, avrà salva la vita: lei e tutti quelli che saranno in casa con lei, perché nascose i messaggeri che noi avevamo inviati. 18E voi guardatevi bene da ciò che è votato all’interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d’interdetto, e non rendiate maledetto l’accampamento d’Israele, gettandovi lo scompiglio. 19Ma tutto l’argento, l’oro e gli oggetti di bronzo e di ferro saranno consacrati al SIGNORE; entreranno nel tesoro del SIGNORE». 20Il popolo dunque gridò e i sacerdoti suonarono le trombe; e quando il popolo udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s’impadronirono della città.
Qui c’è un importante riferimento spirituale, quando noi leggiamo la Bibbia dalla Genesi all’Apocalisse il Signore ci vuole insegnare qualcosa che rimanga saldo nel nostro cuore. Per capire cosa il Signore vuole insegnarci con questa storia dobbiamo andare indietro di un centinaio di anni.
DEUTERONOMIO 9:1-4 1«Ascolta, Israele! Oggi tu stai per passare il Giordano per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e fortificate fino al cielo, 2di un popolo grande e alto di statura: dei figli degli Anachiti che tu conosci e dei quali hai sentito dire: “Chi mai può resistere ai figli di Anac?” 3Sappi dunque oggi che il SIGNORE, il tuo Dio, è colui che marcerà alla tua testa come un fuoco che divora; egli li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in un attimo, come il SIGNORE ti ha detto. 4Quando il SIGNORE, il tuo Dio, li avrà scacciati davanti a te, non dire nel tuo cuore: “È per la mia giustizia che il SIGNORE mi ha fatto entrare in possesso di questo paese”; poiché il SIGNORE scaccia davanti a te queste nazioni, per la loro malvagità.
In questi versi si parla dei Cananei che sono discendenti di Anak, popolo di origine pagana che per cultura avevano l’obiettivo di distruggere qualsiasi cosa che incontravano. Quando noi leggiamo la Parola nessun nome o parola e inserito a caso, per esempio Anak significa avere un laccio intorno al collo. Qui il Signore avvisa il popolo d’Israele che dopo aver passato il Giordano avrebbe dovuto affrontare una nuova sfida, contro il laccio attorno al collo. Gerico rappresenta due cose:
- Incredulità: All’interno di Gerico viveva un popolo che aveva una cultura pagana e aveva annientato ogni presenza di Dio, e rappresenta anche la cultura di oggi. Se il popolo non avesse conquistato Gerico, Gerico avrebbe conquistato loro, e qui andiamo al Nuovo Testamento che ci dice che dentro di noi c’è sempre una lotta tra l’anima e lo Spirito.
- Laccio attorno al collo: c’è una battaglia per togliere il laccio attorno al collo e non si può fare in modo umano ma in modo spirituale, com’è stato per le mura di Gerico. Ci sono persone legate da risentimenti, da situazioni del passato, da situazioni che non riescono a superare; In questi casi c’è bisogno di spezzare, di rompere questi lacci.
La prima cosa che dice il Signore è di mettere davanti i sacerdoti e quindi l’adorazione e la presenza del Signore. Dio ci fornisce sempre un piano di battaglia. Il numero 7 nella Bibbia rappresenta la completezza, Gesù sulla croce ha trionfato sulla morte, con Lui tutto è compiuto, è Lui che suona le trombe per noi perchè ha trionfato. Quindi la prima cosa che dobbiamo fare è cercare la presenza del Signore, a volte viviamo situazioni così complicate che solo Dio può intervenire.
Poi il Signore dice di girare attorno alle mura in silenzio. Spesso la nostra bocca aggiunge dei giri del laccio attorno al collo, le parole negative non fanno altro che mettere lacci. Quando si seguono le istruzioni di Dio la vittoria arriverà sempre. Se cerchiamo il Signore con tutto il cuore, Lui si muoverà nelle nostre vite.
Storicamente il popolo ha passato il Giordano, dopo tre settimane entra a Gerico e vede un altro miracolo e dopo altri tre mesi il popolo si trova di fronte un’altra battaglia, quella di Ai, e in questo caso Giosuè manda gli uomini senza chiedere guida a Dio e lì ricevono una sconfitta. La differenza tra questi episodi è che Giosuè nel primo caso ha chiesto guida al Signore e nel secondo caso no. Abbiamo bisogno che la presenza di Dio cammini davanti a noi per affrontare tutte le battaglie, perchè le battaglie ci saranno sempre nella nostra vita. Dobbiamo mantenere sempre un assetto di guerra che per noi è stare con il Signore, la presenza di Dio!
Assetto di guerra per i cristiani: Iniziare la giornata con l’adorazione, con il ringraziamento a Dio, arriva la Sua presenza, e così Dio guida la tua vita, anche nelle battaglie.