“Quando Dio Scrive… Trasforma l’amore da un sentimento ad un comandamento” Marco Esposito

Nella Bibbia ci sono stati dei momenti in cui Dio ha scritto di suo pugno.

(2 Corinzi 3:3) essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, che è il risultato del nostro ministero scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, e non su tavole di pietra, ma sulle tavole di un cuore di carne.

Introduciamo dei concetti chiave che emergeranno da questa meditazione:

  • le tavole di pietra;
  • non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente
  • le tavole di un cuore di carne.

Dio ha iniziato a scrivere personalmente per un motivo.

Approfondiremo tre passaggi in cui questo aspetto viene messo in evidenza.

PRIMO EPISODIO

(Deuteronomio 9:10) e l’Eterno mi diede le due tavole di pietra, scritte con il dito di DIO, sulle quali erano tutte le parole che l’Eterno vi aveva detto sul monte, di mezzo al fuoco, nel giorno dell’assemblea.

(Esodo 31:18) Quando l’Eterno ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte col dito di DIO.

(Esodo 32:15) Allora Mosè si voltò e scese dal monte con le due tavole della testimonianza nelle mani, tavole scritte su entrambi i lati, davanti e di dietro.

(Esodo 34:28) Così Mosè rimase là con l’Eterno quaranta giorni e quaranta notti; non mangiò pane né bevve acqua. E l’Eterno scrisse sulle tavole le parole del patto, i dieci comandamenti

Oggi molti considerano l’antico testamento come un insieme di regole imposte all’uomo, invece è proprio da qui che è iniziata la storia d’amore tra Dio e l’uomo.

Le tavole su cui Dio scrive, sono tavole di pietra, fatte con un materiale che resiste nel tempo ma difficili da trasportare. Da qui parte la storia che porterà Dio a scegliersi un popolo da cui nascerà l’Agnello perfetto, il solo che avrebbe potuto salvarci dal peccato.

Perché possiamo definirla una storia d’amore?

Se approfondiamo la Parola di Dio e nello specifico i comandamenti, ci rendiamo conto che sono regole d’amore, fatte per il bene del Suo popolo.

SECONDO EPISODIO

(Daniele 5:1-6) 1 Il re Belshatsar fece un gran banchetto a mille dei suoi grandi e in presenza dei mille bevve vino. 2 Mentre degustava il vino, Belshatsar ordinò di far portare i vasi d’oro e d’argento che suo padre Nebukadnetsar aveva portato via dal tempio che era in Gerusalemme, perché in essi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine. 3 Così si portarono i vasi d’oro che erano stati portati via dal santuario del tempio di Dio, che era in Gerusalemme, e in essi bevvero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine. 4 Bevvero vino e lodarono gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. 5 In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere di fronte al candelabro sull’intonaco della parete del palazzo reale; e il re vide la parte di quella mano che scriveva. 6 Allora l’aspetto del re cambiò e i suoi pensieri lo turbarono; le giunture dei suoi lombi si allentarono e i suoi ginocchi battevano l’uno contro l’altro.

(Daniele 5:22-31) 22 Ma tu, Belshatsar suo figlio, benché sapessi tutto questo non hai umiliato il tuo cuore; 23 anzi ti sei innalzato contro il Signore del cielo; ti sei fatto portare davanti i vasi del suo tempio, e in essi avete bevuto vino tu e i tuoi grandi, le tue mogli e le tue concubine. Inoltre hai lodato gli dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra, che non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato il Dio, nella cui mano è il tuo soffio vitale e a cui appartengono tutte le tue vie. 24 Perciò dalla sua presenza è stata mandata la parte di quella mano, che ha tracciato la scritta. 25 Questa è la scritta che è stata tracciata: MENE, MENE, TEKEL UFARSIN. 26 Questa è l’interpretazione di ogni parola: MENE: Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine. 27 TEKEL: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. 28 PERES: il tuo regno è stato diviso ed è stato dato ai Medi e ai Persiani». 29 Allora, per ordine di Belshatsar, Daniele fu rivestito di porpora, gli posero al collo una collana d’oro e proclamarono che egli sarebbe terzo nel governo del regno. 30 In quella stessa notte Belshatsar, re dei Caldei, fu ucciso; 31 e Dario, il Medo, ricevette il regno all’età di sessantadue anni.

Quante volte le parole che sono state pronunciate al re, sarebbero dovute essere rivolte a noi! Per il re non ci fu più scampo, ma per noi non è così.

TERZO EPISODIO

(Giovanni 8:1-11) 1 E Gesù se ne andò al monte degli Ulivi. 2 Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava. 3 Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 dissero a Gesù: «Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio. 5 Ora, nella legge Mosè ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?». 6 Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesù, fingendo di non sentire, chinatosi, scriveva col dito in terra. 7 E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo. 10 Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». Gesù allora le disse: «Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più».

Nel terzo episodio leggiamo che è Gesù che scrive. Pieno d’amore scrisse “io non ti condanno”.

Genesi 2:7 Allora l’Eterno DIO formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente.

Gesù scrisse per terra, come per seminare nell’uomo amore, per comunicare col suo esempio l’importanza di non condannare l’altro ma di trattarlo con amore.

Gesù ha trasformato i 10 comandamenti, in 2 comandamenti principali.

(Matteo 22:37-40 ) 37 E Gesù gli disse: «”Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente”. 38 Questo è il primo e il gran comandamento. 39 E il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».

Gesù non è venuto ad abolire la legge, ma a compierla.

Non possiamo evidenziare negli altri ciò in cui sono mancanti, perché anche noi lo siamo. Siamo chiamati ad amare il prossimo come faceva Gesù. Non è sempre facile, ma non è facile neanche per gli altri amare noi.

Dobbiamo valorizzare gli altri come faceva Gesù. A volte è semplice dare un po ‘ del nostro tempo o aiuto a chi è nel bisogno, ma dare loro il nostro cuore è un’altra storia. Cerchiamo di capire l’altro più che desiderare essere capiti, Gesù amava a prescindere da come era trattato. Aiutiamo senza aspettarci nulla in cambio. Gesù amava tutti incondizionatamente.

Quando Dio scrive, trasforma l’amore da un sentimento ad un comandamento.