“Un sacrificio che costa” Past. Sandro Lauricelli

2SAMUELE 24:1-25
1 Il Signore si accese di nuovo d’ira contro Israele e incitò Davide contro il popolo, dicendo: «Va’ e fa’ il censimento d’Israele e di Giuda».Il re disse a Ioab, che era capo dell’esercito e che era con lui: «Gira per tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Beer- Sceba, e fate il censimento del popolo perché io ne sappia il numero».
3 Ioab rispose al re: «Il Signore, il Dio tuo, renda il popolo cento volte più numeroso di quello che è, e faccia sì che gli occhi del re mio signore, possano vederlo! Ma perché il re mio signore prende piacere nel fare questo?»
4 Ma l’ordine del re prevalse contro Ioab e contro i capi dell’esercito, e Ioab e i capi dell’esercito partirono dalla presenza del re per andare a fare il censimento del popolo d’Israele.
5 Passarono il Giordano e si accamparono ad Aroer, a destra della città che è in mezzo alla valle di Gad, e presso Iazer.
6 Poi andarono in Galaad e nel paese di Tatim-Odsi; poi andarono a Dan-Iaan e nei dintorni di Sidon;
7 andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Ivvei e dei Cananei, e finirono con la regione meridionale di Giuda, a Beer-Sceba.
8 Percorsero così tutto il paese, e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme.
9 Ioab fornì al re la cifra del censimento del popolo; c’erano in Israele ottocentomila uomini forti, atti a portare le armi; e in Giuda, cinquecentomila.
10 Dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore e disse al Signore: «Ho gravemente peccato in quel che ho fatto; ma ora, o Signore, perdona l’iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza».
11 Quando Davide si alzò la mattina, la parola del Signore fu così rivolta al profeta Gad, il veggente di Davide:
12 «Va’ a dire a Davide: “Così dice il Signore: ‘Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò’”».
13 Gad andò dunque da Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi sette anni di carestia nel tuo paese, oppure tre mesi di fuga davanti ai tuoi nemici che t’inseguono, oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa devo rispondere a colui che mi ha mandato».
14 Davide disse a Gad: «Io sono in una grande angoscia! Ebbene, cadiamo nelle mani del Signore, perché le sue compassioni sono immense; ma che io non cada nelle mani degli uomini!»
15 Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Beer-Sceba morirono settantamila persone del popolo.
16 Come l’angelo stendeva la sua mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì della calamità che egli aveva inflitta e disse all’angelo che distruggeva il popolo: «Basta! Ritira ora la tua mano!» L’angelo del Signore si trovava presso l’aia di
Arauna, il Gebuseo.
17 Davide, vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Sono io che ho peccato; sono io che ho agito da empio; queste pecore che hanno fatto? La tua mano si volga dunque contro di me e contro la casa di mio padre!».
18 Quel giorno Gad andò da Davide e gli disse: «Sali, erigi un altare al Signore nell’aia di Arauna, il Gebuseo».
19 Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva comandato.
20 Arauna guardò e vide il re e i suoi servitori che si dirigevano verso di lui; Arauna uscì e si prostrò davanti al re, con la faccia a terra.
21 Poi Arauna disse: «Perché il re mio signore viene dal suo servo?» Davide rispose: «Per comprare da te quest’aia e costruirvi un altare al Signore, affinché il flagello cessi d’infierire sul popolo».
22 Arauna disse a Davide: «Il re mio signore prenda e offra quello che gli piacerà! Ecco i buoi per l’olocausto; gli attrezzi per trebbiare e i gioghi dei buoi serviranno da legna.
23 Tutte queste cose, o re, Arauna te le dà». Poi Arauna disse al re: «Il Signore, il tuo Dio, ti sia propizio!»
24 Ma il re rispose ad Arauna: «No, io comprerò da te queste cose per il loro prezzo e non offrirò al Signore, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla». Davide comprò l’aia e i buoi per cinquanta sicli d’argento;
25 costruì là un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza. Così il Signore fu placato verso il paese, e il flagello cessò d’infierire sul popolo.

Davide si trova a fare una cosa che Dio non aveva ordinato. Il censimento, infatti, si poteva fare solo se l’Eterno diceva di farlo. Davide ha deciso di fare un censimento perché il suo cuore si era riempito di orgoglio, non stava più ascoltando Dio e quando ciò accade si fanno tanti errori. Nel libro delle Cronache vediamo da chi era stato comandato il censimento, 1 CRONACHE 21:1 1Satana si mosse contro Israele e incitò Davide a fare il censimento d’Israele. Censire il popolo significava vedere la forza che il Re aveva, ma il popolo non apparteneva a Davide ma a Dio. Davide fa un altro errore, non paga la tassa del riscatto per il censimento, bisognava pagare una quota, come offerta, come ringraziamento davanti a Dio per ogni persona, perchè ogni persona è preziosa ed ha un valore. Davanti a Dio infatti non c’è differenza tra le persone, tutti erano e sono uguali, a questo serviva la tassa. Un cuore che si allontana da Dio commette un errore e poi si inorgoglisce. Se ti allontani da Dio inizi a vedere la vita con occhi umani e non spirituali. Se è entrato l’orgoglio nella tua vita tu non ascolti più nessuno, non ti confronti e nessuno può dirti nulla. C’è bisogno sempre del confronto, Dio ti ha messo accanto una moglie o un marito con cui confrontarti oppure se non sei in questa fase hai la famiglia, un padre una madre, gli amici. Se fai scelte da solo, senza confronto, vuol dire che c’è orgoglio nella tua vita. Qui Davide non si confronta con Dio e non ascolta Joab, va avanti per la sua strada e l’orgoglio precede sempre la rovina. Non scegliere mai da solo e non scegliere ascoltando un solo consiglio, la Bibbia dice che nella moltitudine dei consigli sta la sapienza, ed anche: Guai al solo. Sei tu che devi seminare nelle relazioni, non sei tu che sei stato lasciato solo dagli altri, bisogna ricercare le relazioni. Quando Joab torna dal censimento, Davide si rende conto di aver sbagliato. A Davide viene chiesto dall’Eterno di costruire un altare a Dio, Davide compra l’aia dal Gebuseo perché non vuole ottenere nulla che non gli costi. Arauna significa scarlatto, una variante del colore rosso, e raffigura il sacrificio nella Bibbia. Gesù aveva il mantello scarlatto perché Lui ha fatto il sacrificio di dare la sua stessa vita per ognuno di noi. Lo scarlatto indica anche la regalità, il potere di governare e a volte indica il perdono. Nella costruzione di questo altare si parla quindi di sacrificio, di perdono, di dare tutto ed è lì che è stato poi costruito il tempio dove venivano offerti i sacrifici. Noi come credenti siamo chiamati ad offrire sacrifici, ma lo facciamo? Noi oggi non offriamo più l’agnello ma altri sacrifici:

  • Il primo sacrificio è quello della lode, aprendo la bocca e confessando chi Dio è. SALMO 116:17 17Io ti offrirò un sacrificio di lode e invocherò il nome del Signore. EBREI 13:15 15Per mezzo di lui, {dunque,} offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo Lodare il Signore è la base, la lode non è il risultato di ciò che di buono sta arrivando nella tua vita ma è il risultato della consapevolezza di chi Dio è, io lodo per chi Dio è, e non per ciò che Lui mi dà.
  • Il secondo sacrificio è quello del ringraziamento, dove tu ringrazi per ciò che Dio ti ha
  • Il terzo sacrificio è quello dell’ubbidienza. 1SAMUELE 15:22 15Samuele disse: «Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l’ubbidire alla sua voce? No, l’ubbidire è meglio del sacrificio, dare ascolto vale più che il grasso dei montoni. Ubbidire a Dio significa ascoltare la sua Parola e rispettare i suoi decreti, Davide era andato fuori dall’ubbidienza. C’è uno scopo nella nostra vita che non possiamo rifiutare. La chiesa deve essere vista come un luogo dove ricevere ma anche dove dare agli altri. Guai al solo, stai attento, non ti isolare. Cerca delle persone con cui puoi pregare e lodare
  • Il quarto sacrificio è la nostra vita, il nostro corpo; ROMANI 12:1-2 1Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. Qui la prima area importante è la mente, i pensieri che arrivano. La salute mentale è importantissima, bisogna imparare a riposare nel Signore, da soli non possiamo risolvere tutto. Bisogna fermarsi ed aspettare, dobbiamo proteggere i nostri corpi.
  • Il quinto sacrificio è il tuo tempo e i tuoi talenti. Ci sono tre livelli per fare la volontà di Dio, c’è la buona, l’accettevole e la perfetta volontà di Dio. A volte serviamo il Signore se questo non prende il nostro tempo ma quando dobbiamo fare un sacrificio ci pesa. EFESINI 5:15- 17 15Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; 16recuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. 17Perciò non siate disavveduti, ma intendete bene quale sia la volontà del Signore. Ci sono tante cose che cercano di rubare il nostro tempo e la nostra libertà. Ci sono persone che trovano il tempo per tutto ma non per servire Dio o per aiutare qualcuno. Se amiamo il Signore, il tempo per servirlo lo Se non abbiamo tempo quell’amore si sta spegnendo o raffreddando.
  • Il sesto sacrificio è quello dei tuoi averi. ATTI 4:36-37 36Ora Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che tradotto vuol dire: «figlio di consolazione»), Levita, cipriota di nascita, 37avendo un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato, deponendolo ai piedi degli apostoli. Noi vogliamo essere di benedizione e anche la nostra economia fa parte del sacrificio al Signore.
  • Il settimo sacrificio è quello delle amicizie. 2CORINZI 6:17 17Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene», dice il Signore, «e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò 18E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice il Signore Quando siamo in Cristo dobbiamo fare delle scelte, ci sono amicizie sane ed altre non sane a cui è necessario rinunciare. Rinunciare a qualcuno per fare la volontà di Dio ci farà acquistare tante nuove amicizie, sane e benedette.