“Una santa insoddisfazione” Past. Marco Palma

UNA SANTA INSODDISFAZIONE

Per mezzo della grazia di Dio, nella nostra vita potremmo essere pienamente soddisfatti di tante situazioni, ad esempio della nostra casa, della nostra famiglia, della nostra chiesa, ma per ottenere di più dobbiamo sentire una santa insoddisfazione. Non dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo, ma dobbiamo credere e pensare che c’è qualcosa di più per noi, per questa nazione, e per le chiese che Dio ha voluto in questa nazione.

Essere insoddisfatti nella santità significa avere una santa attitudine e volere di più da Dio e non accontentarsi, perché Dio ha qualcosa di più per la nostra vita.

Giudici 12:8-15

8 Dopo di lui fu giudice d’Israele Ibsan di Betlemme.
9 Egli ebbe trenta figli; maritò trenta figlie e fece venire da fuori trenta fanciulle per i suoi figli. Fu giudice d’Israele per sette anni.
10 Poi Ibsan morì e fu sepolto a Betlemme.
11 Dopo di lui fu giudice d’Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d’Israele per dieci anni.
12 Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Aialon nel paese di Zabulon.
13 Dopo di lui fu giudice d’Israele Abdon, figlio di Hillel, il Piratonita.
14 Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d’Israele per otto anni.
15 Poi Abdon, figlio di Hillel, il Piratonita, morì e fu sepolto a Piraton nel paese di Efraim, nella regione montuosa di Amalek.

In una situazione storica veramente disastrosa in Israele, il periodo dei Giudici si colloca tra il XII e XI secolo. La parola di Dio afferma che in quei giorni dei giudici, ognuno faceva quello che gli sembrava giusto e faceva quello che comandava la propria testa; infatti, il popolo riversava in una situazione di vera e propria anarchia.

In un momento di confusione e di grave anarchia, alcuni studiosi della parola di Dio affermano che era stato uno dei periodi più angusti della storia del popolo d’Israele, ma è proprio in quei momenti che Dio suscita degli uomini con un’unzione potente, di saggezza, di forza, e di strategie.

Questi uomini si erano susseguiti uno dietro l’altro fino ad arrivare all’ultimo, al tredicesimo, a Samuele, il quale era anche un sacerdote. Ed è in questo periodo che Dio eleva questi uomini e li rende capi di un popolo, con un forte carisma potente, con una forte leadership di grande influenza.

E grazie a questi uomini che il popolo riuscì a risollevare le proprie sorti e soprattutto nei confronti di chi continuamente cercava di invadere il popolo d’Israele. I giudici erano questi uomini d’influenza, erano uomini che avevano strategie combattenti, erano la più alta istituzione e uomini pronti a scrivere la storia.

Erano uomini che avevano messo tutto a disposizione del popolo d’Israele, erano uomini di forte impatto come ad esempio Sansone, Debora e Gedeone.

Uomini che avevano un alto incarico da Dio e che seppero sfruttare la loro chiamata per scrivere la storia.

Questo passaggio biblico tratta di tre giudici: Ibsan, Elon, Abdon. Essi avevano avuto da parte di Dio un incarico senza precedenti, erano stati chiamati a guidare un popolo, ma non seppero sfruttare la chiamata di Dio.

La parola di Dio ci mostra che nessuno di questi tre giudici aveva fatto realmente qualcosa per Dio, nonostante il loro importante incarico. Avrebbero potuto operare potentemente, abbattere gli idoli, ad esempio.

In quanto giudici d’Israele, avevano una forte influenza sul popolo ma non seppero onorare Dio e Israele. Essi non fecero nulla di impattante e di conseguenza non hanno scritto la storia.

Dio non ci ha chiamati a essere giudici ma ci ha chiamati a qualcosa di più. Nella prima lettera di Pietro, la Bibbia afferma che noi siamo stati chiamati profeti, sacerdoti e re, ma il titolo ancora più grande è essere Figli di Dio.

Dio ci sta chiedendo qualcosa di più che va oltre l’andare in chiesa, le celebrazioni o i servizi, ma Dio ci ha creato per qualcosa di più. Ci ha creato per cambiare, per cambiare il quartiere dove Dio ci ha posto, per influenzare la politica della nostra città.

Dio ci ha chiamati ad essere uomini di influenza nelle economie, nelle scuole, nelle università. Dio ci ha chiamati a cambiare la nostra nazione.

È un messaggio di sfida per quelli che hanno smesso di sfidare, di chiedere e di gridare davanti alla presenza di Dio.

La Bibbia afferma, come fece il Salmista, che se vogliamo qualcosa da Dio, dobbiamo chiederglielo. Il Signore ci invita a pregare per il quartiere, per il nostro palazzo, è un messaggio di sfida di dare la propria vita al Signore.

Dio vuole che tu abbia lo stesso peso di uomini che hanno chiesto a Dio una città o una nazione e vuole che tu combatta come fece Caleb.

Non ti accontentare, senti una santa insoddisfazione, c’è qualcosa di più che Dio ha per te, oltre tutto quello che già hai.

Dio ci ha chiamati a scrivere la Storia.